Attività Natalizia 2010

Grafica in Libertà

 

Quando diventa adulto comincia ad intravedere la vecchiaia e non sa come
affrontarla. Dovrebbe essere un bambino e mantenere lo stupore e il candore,
godere delle coccole e delle carezze, ridere degli scherzi e delle facce
buffe, trovare sempre nuovi nomignoli. Non dovrebbe mai smettere di parlare
quella lingua fatta di parole evocative, di versi, di suoni, di strane
assonanze. L'amore deve aspettare i pacchi dei doni e non desiderare di
aprirli per non smettere di immaginare il contenuto, giocare con i nastri e
le coccarde prima ancora che con il nuovo giocattolo. Non deve conoscere il
senso del tempo. Quando impara cosa vuol dire "dopo", ha già perso il
"prima" e non riesce più ad essere felice del momento presente. L'amore deve
correre, saltare, nascondersi ed inseguire. Quando rimane seduto ad
aspettare è ormai un vecchio stanco, divenuto scorbutico e scostante, che
teorizza dell'"io" e di tutto ciò che avrebbe potuto essere. Da vecchio avrà
capito cosa significa essere in ritardo, dire una parola di troppo, trovare
compagni non disposti a fare lo stesso gioco. Avrà capito il significato
delle parole "potere", "ricchezza", "povertà", "lavoro", "dovere", "regola",
"colpa", "peccato", "punizione", "Dio".
Quelle parole serviranno solo a comporre il significato della parola "morte"

L'amore deve rimanere un bambino per dialogare con gli altri bambini,
compagni, figli, fratelli, genitori. Deve vedere i vecchi come bambini più
saggi e immaginare che il mondo sia fatto di cose più piccole. Un amore,
proprio come insegnano ai bambini, non rimane mai da solo.
Quando si sentirà abbandonato, quell'amore smetterà di essere dolce,
romantico, istintivo, scanzonato e potrà solo scegliere tra diventare
vecchio o finire.
Quell'amore, se rimarrà un bambino, non saprà fare nulla, se non amare.
Tilde Maistro

Letter Gabry

dicembre 2010

 

HOME